Non è un’avventura facile quella che si è proposta il gruppo. La salita invernale della 12a montagna per altezza della terra, infatti, non è ancora riuscita a nessuno. Mondinelli e compagni hanno intenzione, se le condizioni della montagna e soprattutto il freddo lo consentiranno, di affrontarla in velocità.

Il progetto di partenza prevede la salita per la via “normale” sulla parete ovest, con l’installazione di un unico campo (attorno ai 6700-7000m). Per poi tentare di raggiungere gli 8047m della cima in un’unica soluzione. Naturalmente come sempre in Himalaya e ancor più d’inverno, il condizionale è d’obbligo…

Domani gli alpinisti raggiungeranno Payu in elicottero, da lì inizierà la loro marcia verso il Broad Peak che, ricordiamo, è posto a circa 8 chilometri da K2 sul confine tra Pakistan e Cina. L’arrivo al campo base è previsto per la fine del mese di gennaio. Poi inizieranno i “giochi”, sulla montagna che ha visto nel giugno 1957 la storica prima salita del grande Herman Buhl, Kurt Diemberger, Marcus Schmuck e Fritz Wintersteller. Era la dimostrazione che anche i colossi himalayani si potevano salire in stile alpino, e naturalmente senza ossigeno…

Per Silvio Mondinelli, tornato da pochi mesi dal tentativo Annapurna e reduce sempre nel 2002 dalla salita del Makalu, questo potrebbe essere il decimo 8000: In bocca al lupo!